Vedere la propria vera natura

Sedersi e osservare quando nascono le nuvole” non è solo una metafora che racchiude in sé lo spirito dello zen, ma un invito a entrare attivamente e concretamente nella corrente del wu-wei, il lasciar andare. Significa sedersi e fare zazen, ovvero fare meditazione restando seduti, in modo da “vedere la propria vera natura”, che è la natura di Buddha.

 

Per fare ciò è indispensabile lasciar cadere tutte le proprie illusioni, tutte le idee, tutti i preconcetti. Così – come le nuvole sorgono e svaniscono nel cielo, vanno e vengono, ma il cielo rimane sempre terso e fermo – è possibile vedere i nostri pensieri e le nostre paure nascere e morire, e scoprire che il fondo della nostra mente è fermo e immacolato.

 

Ma ciò è solo un primo passo, perché lo scopo non è ottenere soltanto una mente tranquilla, ma una mente illuminata. Ed è così che guardando piè in profondità possiamo vedere che questo cielo interiore è illuminato da un Sole che lo rende chiaro e luminoso. L’illuminazione a cui mira lo Zen, per cui lo Zen esiste, viene da sé.

 

Lo zen viene da solo. Il vero zen si rivela nella vita di ogni giorno, coscienza in azione. Più di qualunque limitata consapevolezza, esso apre ogni porta interiore alla nostra natura infinita.

 

La comprensione del principio creativo trascende ogni tempo e luogo, ed è una rivelazione del dischiudersi spirituale che ha il suo parallelo in ogni grande scoperta della coscienza dell’umanità.